giovedì 30 settembre 2021

L'azienda agricola Blazic propone la ribolla gialla e il friulano a Milano

 


Borghi d'Europa sviluppa un Percorso Internazionale dedicato alle Terre del Vino :Eurovinum.

I giornalisti e i comunicatori nel loro viaggio del gusto, hanno toccato anche il Collio friulano,

alla ricerca di aziende e vignaioli di pregio.

 

Fra queste l'azienda agricola Blazic,in località Zegla in quel di Cormons.

Michele (che è anche Presidente della Enoteca di Cormons), ha scelto la ribolla gialla e il

friulano per le degustazioni che si tengono a Milano,presso l'Osteria la Stazione l'Originale

di Gunnar Cautero.

 

“La Ribolla Gialla può essere definita come un vino dalle caratteristiche equilibrate e complesse ma allo stesso tempo semplice ed elegante- osserva Michele.”

Il colore è giallo paglierino tenue con riflessi dorati.

 

Profumo elegante, fruttato e delicato, con note di fiori bianchi e gialli.

In bocca risulta vellutato, con buona struttura, esaltata dalla tipicità acida di questo vino, retrogusto lungo e persistente con evidenti sentori floreali. Sviluppa normalmente 13,00° alcolici.

 

“Il Friulano, fino a poco tempo fa chiamato Tocai Friulano è per eccellenza il vino più tradizionale della nostra regione, si presenta in maniera molto strutturata con un’armonica complessità fruttata dal caratteristico retrogusto di mandorla amara- continua a raccontare Michele.”

Il colore è giallo dorato.

Al naso si presenta ampio e gradevole con forti caratteristiche varietali, sentori di mandorla, salvia e pepe bianco.

In bocca risulta essere un vino molto strutturato dal buon supporto alcolico, con buona acidità ed armonica complessità fruttata e speziata. Sviluppa normalmente 13,50° alcolici.

 




 

Le Storie

Siamo a meno di un tiro di schioppo dal confine sloveno.

Guardiamo con stupore le etichette dei vini di casa Blazic : suggeriscono vivacità, vitalità,

voglia di vivere.

“ La nostra famiglia – racconta Michele -, risiede a Zegla, nel cuore dei colli cormonesi, fin dal 1923. “

Franco, Cinzia e Michele coltivano l’armonia tra una viticoltura tradizionale, che custodisce con sapienza passione vitigni autoctoni e cloni antichi, e una gestione agronomica più moderna.

Il colloquio procede speditamente : Michele rivela subito passione e competenza.

“ Coltiviamo la terra con attenzione e rispetto dell’ambiente. Per noi questi non sono degli

slogan promozionali, ma un autentico messaggio di vita. Il vigneto è un ecosistema

complesso dove piante, animali e insetti vivono in equilibrio. L’uomo che impianta e si prende

cura di un vigneto, può farlo solo rispettando la vita che contiene”.

I vitigni di famiglia regalano ogni anno soddisfazioni e novità, come il ZEGLA, Crù di Zegla e il

PINOT BIANCO, due selezioni che si affiancano ai già conosciuti ed apprezzati : Friulano,

Sauvignon,Ribolla Gialla,Malvasia, Chardonnay,Pinot Grigio e Merlot.

Sorseggiamo placidamente il Friulano : il vino più tradizionale del Friuli offre tutta la sua complessità strutturata, con un retrogusto di mandorla amara che lo rendono unico.

“ Anche gli interventi in cantina seguono la filosofia che permea il nostro operare.

Le nuove tecniche e attrezzature rispettano la natura e garantiscono una produzione

ricca di aromi e profumi, capace di svelare nei vini della famiglia Blazic tutta la magia

delle belle vigne di Zegla e delle Via delle Vigne Alte.”

Ci alziamo, per proseguire il nostro cammino.

Mai come oggi, il ‘camminare la terra’ di veronelliana memoria, ci è sembrato azzeccato, proprio qui, dai Blazic!

 

giovedì 16 settembre 2021

Turismo sostenibile in Croazia

  





In Croazia, lo sviluppo del turismo sostenibile implica innanzitutto una pianificazione territoriale con responsabilità e qualità che ponga l'accento sui valori culturali locali. Di conseguenza, i nuovi investimenti richiedono la necessaria conservazione delle risorse non rinnovabili. In questo senso, l'offerta armonizzata con i principi della sostenibilità dovrebbe collocare un'offerta turistica  che soddisfi i bisogni dei viaggiatori e delle regioni ospitanti e allo stesso tempo protegge e migliora le opportunità per il futuro.

Il concetto di sviluppo della strategia di sviluppo turistico croato si basa sul miglioramento della protezione ambientale, sulla conservazione della qualità delle risorse naturali e sulla gestione responsabile e sostenibile dello sviluppo dell'offerta turistica, sia nell'offerta ricettiva che nello sviluppo di prodotti e contenuti turistici specifici.

Il continuo impegno nel portare il turismo verso un futuro sostenibile con lo scopo di preservare il patrimonio e l'ambiente delle destinazioni per le generazioni future.

L'obiettivo economico della Croazia come una destinazione turistica è la sostenibilità del mercato a lungo termine, il che significa la capacità di tutti coloro che svolgono attività nel campo del turismo di  progettare, produrre e commercializzare prodotti e servizi le cui qualità di prezzo e non rappresentano un insieme di vantaggi più attraente di quelli offerti dall'ambiente di riferimento.

La strategia per il futuro del turismo Croato  è creare le condizioni per un   turismo durante tutto l'anno con l'aumento della qualità, dello sviluppo di nuovi prodotti e infrastrutture e una  gestione responsabile e sostenibile

Il nostro obiettivo in Croazia è destagionalizzare la stagione turistica che consenta la redistribuzione dei flussi su periodi  diversi o più lunghi, perché la stagionalità è un grosso problema del turismo, ma l'estensione deve essere sostenibile. La pandemia di Covid può essere un'opportunitàn per la ripresa , per quanto difficile, per cambiare il concetto di turismo,  abbiamo bisogno di nuovi prodotti turistici  e alloggi di qualità,  sviluppare l'offerta  turistica per tutto l'anno, perché questa crisi ha dimostrato quanto sia pericoloso fare affidamento solo su il sole e la costa. Oltre al turismo balneare e culturale, puntare su nuove offerte come il turismo naturalistico che comprende aree naturali, riserve marine, attività montane, agriturismi e aree rurali. 

 

Il Ministero del Turismo e dello Sport ha lanciato una nuova strategia per lo sviluppo del turismo sostenibile fino al 2030.

Il nuovo programma si concentrerà sulla sostenibilità turistica delle destinazioni strategiche e sulla valorizzazione di nuove mete e nuovi prodotti, per accrescere il benessere economico, sociale e sostenibile. La strategia dovrebbe rispondere alle sfide di allungare la stagione e ampliare l'offerta turistica al di fuori dei mesi estivi,  anche in termini ambientali  verso le aree turistiche meno sviluppate, in particolare le destinazioni nella zona continentale. Il progetto è in linea con il Programma del Governo della Repubblica di Croazia 2020-2024 e con la strategia nazionale di sviluppo fino al 2030. Per la prima volta dall'indipendenza della Croazia, oltre alla strategia per il turismo sostenibile, si prepara anche la valutazione strategica dell'impatto ambientale. Va sottolineato in particolare il fatto che abbiamo fornito fondi europei con i quali possiamo indirizzare strategicamente lo sviluppo del turismo. Abbiamo offerto l'opportunità di investire nel turismo che desideriamo cioè sostenibile, tutto l'anno. I fondi del Piano Nazionale di recupero e resilienza saranno concentrati sulla soluzione delle sfide che affrontiamo nella zona costiera in estate, ma incoraggeranno anche lo sviluppo di forme di turismo tutto l'anno in tutta la Croazia. Il fatto che nel prossimo esercizio finanziario dell'UE, sia nel Piano Nazionale che in alcuni programmi operativi, saremo responsabili dello stanziamento dei fondi, è un grande obbligo, ma anche un'opportunità per definire le priorità insieme al settore e cercare di risolvere sfide di vecchia data – ha affermato il ministro del Turismo e dello Sport, Nikolina Brnjac


L'Ente Nazionale Croato per il Turismo come guida del progetto o partner partecipa al piano di sviluppo regionale (INTERREG) finanziati da fondi UE, ad es. EDEN - Destinazioni europee di eccellenza, MEDCYCLETOUR, PANORAMED / SMARTMED, FOST INNO

Esempi di gestione delle destinazioni turistiche con l'obiettivo di migliorare la sostenibilità del turismo

Dubrovnik - un gran numero di crocieristi

Misure adottate:

·                 Progetto Rispetta la Città - una serie di attività finalizzate allo sviluppo sostenibile e alla gestione della destinazione

·                 È possibile monitorare il numero di persone che si trovano nel centro storico durante i periodi di grande affluenza di turisti/persone (https://www.dubrovnik-visitors.hr/prediction) e prevedere il carico in futuro

·                 Numero limitato delle crociere in un giorno - Cruise Lines International Association (CLIA) e la città di Dubrovnik hanno firmato un accordo di cooperazione e hanno concordato un'azione congiunta sulla conservazione e la protezione del patrimonio culturale di Dubrovnik attraverso una gestione responsabile del turismo per rendere Dubrovnik un esempio di turismo sostenibile in Adriatico e non solo

·                 Per il 2021 è previsto un limite massimo di 4.000 crocieristi contemporaneamente nel centro storico

·                 Applicazione che offre ai turisti in modo proattivo attrazioni e programmi alternativi fuori dal centro città nell'area della città di Dubrovnik

·                 Sviluppo di soluzioni smart city - car sharing, sistemi di parcheggio intelligenti

·                 Risultati: significativamente riducendo di grandi folle nella città vecchia  cambia la percezione di Dubrovnik nei media mondiali, non è più nelle liste delle destinazioni sovraccaricate dal turismo

 

Laghi di Plitvice - il numero giornaliero di visitatori ha superato le capacità consentite del Parco Nazionale

Misure adottate:

·       Si possono acquistare via internet, prima dell'arrivo, i biglietti per il Parco Nazionale.  I visitatori devono scegliere la data, la data del tour el parco, questo consente di limitare il numero giornaliero di ospiti e di gestire i visitatori programmandoli in base all'orario del giorno.

 

 

 

 

 

 

 

Ente Nazionale Croato per il Turismo - Via Leopardi 19 – 20123 Milano

Tel. 02 86454443 – info@enteturismocroato.it –  https://croatia.hr/it-IT

https://www.safestayincroatia.hr/it


venerdì 3 settembre 2021

Albania: Berat e Gjirokastër, i tesori culturali della Terra delle aquile

 



di Francesca Masotti




Una leggenda narra che due fratelli, Shpirag e Tomorr, in lite per una bella fanciulla di cui entrambi erano innamorati, combatterono tra di loro fino alla morte. Dalla loro storia, si dice, siano nati i monti tra cui è incastonato il borgo di Berat: il monte Shpirag e quello Tomorr. La ragazza, triste per la rivalità tra i due fratelli e per la loro brutta fine, versò numerose lacrime che, sempre secondo la leggenda locale, dettero vita al fiume Osum che oggi divide in due la città. Basta un attimo per innamorarsi di Berat, tesoro culturale nel cuore dell’Albania: un luogo dall’atmosfera senza tempo, una bomboniera di casette bianche forate da numerosi punti luce che le hanno valso il soprannome di città dalle finestre sovrapposte e un posto nella lista Unesco dei patrimoni mondiali dell’umanità (insieme a Gjirokastër e Butrint, altre meraviglie albanesi).



Kala, il Castello, è un labirinto di stradine in pietra, muretti a secco e abitazioni secolari ancora oggi abitate o convertite in guest house. L’area custodisce alcuni dei più importanti siti culturali albanesi, tra cui la Chiesa della Dormizione di Maria, che oggi ospita il Museo Onufri dedicato al celebre pittore di icone del XVI secolo, i resti della Moschea Rossa, la prima, si narra, che sia stata costruita a Berat nel XIV secolo, e la pittoresca Chiesa della Santa Trinità, posizionata scenograficamente a strapiombo sulla collina, che regala incantevoli scenari. Sotto al castello, Mangalem è un intrico di viuzze, edifici e moschee, come quella degli Scapoli dove, pare, si recassero i ragazzi in cerca di moglie, e la Moschea del Re, costruita a fine ‘400 per volere del sultano illuminato Bayezid II che si distinse per la politica di accoglienza degli ebrei sefarditi espulsi nel 1492 dalla Spagna, ai quali concesse di stabilirsi nei territori dell’impero ottomano e, dunque, anche nell’attuale Albania.



Circa cinque secoli dopo, il Paese balcanico a maggioranza musulmana accolse nuovamente un gran numero di ebrei aiutandoli, questa volta, a scappare dai campi di concentramento nazisti e fornendo loro accoglienza sulla base di un codice d’onore, la besa, che consisteva -e consiste tuttora- nel mantenere la parola data e aiutare, anche a costo della propria incolumità, chiunque abbia bisogno di sostegno. La storia della comunità ebraica in Albania è narrata nelle sale del Museo Solomoni. Infine c’è Gorica, l’area meno turistica di Berat, con la bella Chiesa di San Tommaso e il Monastero di San Spiridone. È qui che si viene per le migliori viste sulla città. 



È Gjirokastër l’altro gioiello in pietra dell’Albania. Un labirinto di stradine lastricate e case dai tetti di ardesia. Fu Ismail Kadare, scrittore albanese di fama internazionale nato in questa città a una manciata di km dalla Grecia, a soprannominare Gjirokastër “la città di pietra” nel suo omonimo romanzo ambientato qui durante la seconda guerra mondiale, un capolavoro della letteratura contemporanea. La sua casa natale è stata convertita in un museo che ospita interessanti mostre temporanee. Vale la pena di visitare anche altre tre abitazioni, quella del dittatore Enver Hoxha, trasformata in Museo Etnografico, nelle cui sale sono narrati usi e costumi albanesi dei secoli passati, e due dimore storiche nobiliari, Casa Skenduli e Casa Zekate, due gioielli dell’architettura ottomana che catapultano il visitatore, attraverso percorsi che conducono alla scoperta di stanze, saloni e terrazze, direttamente nella vita quotidiana di una famiglia nobile albanese del ‘700-‘800. 



Tutta la città, però, è un labirinto di sorprese. Il bazar, in particolare, è un gioiello dove si indugia fra i vicoli in pietra, gli edifici bianchi e la vecchia moschea, senza scordarsi di alzare lo sguardo per ammirare gli incantevoli scorci del Castello che dall’alto domina il centro storico. Lungo il percorso sfilano davanti agli occhi colorati qilim, i tradizionali tappeti albanesi decorati con motivi geometrici, centrini finemente lavorati dalle artigiane del posto, oggetti in legno e gustosi prodotti gastronomici locali. Dal bazar, infine, si prende la strada lastricata che conduce al Castello di Gjirokastër, uno dei manieri più affascinanti dei Balcani in passato utilizzato come prigione sia dal re albanese Zog I che dal dittatore Hoxha. La fortezza custodisce un museo dove sono esposti armamenti antichi, un aereo militare americano abbattuto durante il secondo conflitto mondiale, una torre dell’orologio e resti di antiche chiese.



È una terra di leggende l’Albania. Un’antica storia narra che la città deve il suo nome alla principessa Argjiro, sorella del governatore locale durante gli anni dell’invasione ottomana del Paese nel XV secolo, che rifiutandosi di arrendersi agli ottomani, si recò insieme al piccolo figlio nel punto più alto del castello per lanciarsi. Miracolosamente il bambino sopravvisse all’impatto, mentre dalle rocce collocate nel punto esatto dove cadde la madre cominciò a sgorgare latte per alimentare il piccolo. Ancora oggi, le pietre ai piedi del maniero sono coperte da depositi di calcio. Il castello affascina per l’antica leggenda e anche perché offre uno scorcio magico su tutta la città e sui monti circostanti. Uno spettacolo da contemplare in tutta la sua maestosità.