mercoledì 28 ottobre 2015

NON DI SOLO PANE... Il meglio delle carni e dei salumi marchigiani

Tra le eccellenze marchigiane presentate nei “Giovedì del Gusto” di Regione Marche non potevano mancare i due salumi che rappresentano la tradizione marchigiana nel settore.
Il Ciauscolo, un salame tipico marchigiano derivato dalla lavorazione del maiale e legato ad una tradizione contadina antichissima. La derivazione etimologica del nome deriverebbe da “ciabusculum” ossia piccolo cibo o piccolo pasto, rappresentava, infatti, il pasto frugale, fedelmente legato ai tempi della vita in campagna. Le caratteristiche principali del ciauscolo sono la spalmabilità e la morbidezza, che lo rendono unico e distinguibile da tutti gli altri prodotti di salumeria.
La zona di produzione del Ciauscolo (salume certificato IGP) interessa alcuni comuni delle provincie di Ancona, Macerata, Ascoli Piceno e Fermo. Queste zone collinari e ricche di corsi d’acqua, tra l’appennino umbro-marchigiano e il mar Adriatico, si contraddistinguono per un clima particolarmente adatto all’allevamento di suini di qualità.
Sempre nelle Marche, altra zona vocata alla produzione di salumi di qualità è il fabrianese che, con il Salame di Fabriano, prodotto esclusivamente con suini nati in Italia ed allevati nell’area di produzione del fabrianese, per oltre un anno, in piccoli allevamenti, rappresenta una vera eccellenza regionale.
Eccellenza che ha dato vita alla costituzione di un consorzio. I lotti di produzione dei salami del consorzio, prima di essere messi in commercio, vengono sottoposti alla Commissione Tecnica di degustazione che, valutata la corrispondenza sensoriale ed organolettica del prodotto, ne consentirà l’etichettatura con il contrassegno del consorzio e la certificazione di qualità realizzata su carta a mano dal Museo della Carta e della Filigrana.

lunedì 26 ottobre 2015

 Il piatto Forte la tradizione della pasta

“L’Unità d’Italia – sognata dai padri del Risorgimento – oggi si chiama pasta”. Questo il messaggio che si è voluto dare ai Giovedì del Gusto della Regione Marche, proprio per sottolineare come questo ingrediente assuma un forte significato simbolico, che ci rimanda alle nostre radici.
A presentare le eccellenze del mondo della pasta marchigiano, alcuni fra i rappresentanti dei marchi più noti: Enzo Rossi, la Campofilone, Lorenzo Maccari di Entroterra e Luca Gastreghini di Sole e Bontà che hanno raccontato con amore e passione la tradizione di una pasta unica al mondo, moderna, ma dal cuore antico.
Enzo Rossi ha raccontato come “vivono bene” le sue galline: del resto sono loro che fanno tutte le uova necessarie per fare i maccheroncini di Campofilone (dieci per un kg semola grano duro), a marchio IGP e certificati QM, che possono essere prodotti soltanto nel comune di Campofilone rispettando un rigido disciplinare di produzione secondo la ricetta tradizionale.

Lorenzo Maccari, giovane esponente della ditta produttrice, ha parlato dei suoi prodotti di grande artigianalità, a base di uova e semola. La pasta all’uovo, commercializzata con il marchio “La pasta di Camerino” contiene ben il 33,3 % di uova mentre la pasta di semola, venduta con il nome di famiglia, Maccari, è certificata QM.

Luca Gastreghini ha presentato “i fiori all’occhiello” della produzione, tutti certificati Qm, sia freschi che panificati, espressione più vera della tradizione e totalmente “made in Marche, in quanto tutti gli ingredienti vengono dalla filiera, piccole aziende locali che conferiscono materie prime di grande qualità.
La produzione vede prodotti ripieni (con formaggio di Fossa o prosciutto di Carpegna) e non ripiene, oppure a base di orzo.

mercoledì 21 ottobre 2015

Miele e formaggi marchigiani: protagonisti d’eccellenza Segreti e pregi di un abbinamento sano e genuino

Uno dei momenti più graditi a tutti gli ospiti presenti ai “Giovedì del Gusto” di Regione Marche è quello dedicato alla degustazione, che riceve sempre moltissimi complimenti e davvero conquista anche i palati più esigenti. I prodotti sono dunque buoni, gustosi e golosi.
Ma…. sono altrettanto sani e sicuri? La risposta è senz’altro affermativa perché la Regione Marche, da tempo, ha intrapreso un percorso di certificazione della qualità, per garantire anche quelle caratteristiche non immediatamente visibili dei prodotti del paniere agroalimentare: sicurezza alimentare, tracciabilità, NO OGM.
Nella Regione Marche esiste, infatti, la possibilità di scegliere i prodotti in modo più consapevole e certo, perché questa sicurezza è garantita dal marchio QM, Qualità garantita dalle Marche. La Regione Marche stessa si è fatta garante della Qualità, creando un marchio che promuove, garantisce e certifica la sicurezza e la qualità dell’offerta alimentare regionale.
Con una sola sigla, un solo marchio riconoscibile si tutelano l’origine, la qualità e la sicurezza del cibo che arriva sulla sua tavola. Infatti, i disciplinari QM non consentono la produzione di alimenti che contengono OGM o che siano stati ottenuti utilizzando materie prime, coadiuvanti, additivi, ingredienti e mangimi contenenti OGM.

Anche i mieli e i formaggi marchigiani sono certificati e vale la pena di conoscere meglio i prodotti a marchio.
Prima di tutto vi sono due DOP, Denominazione di Origine protetta, la prima registrata nel 1996, è la Casciotta di Urbino e poi il Formaggio di Fossa di Sogliano.
Un prodotto poco noto è la “specialità tradizionale garantita Mozzarella” che con altri 11 prodotti caseari rientra nel registro regionale dei prodotti tradizionali. Per quanto concerne il marchio QM, un’azienda di produzione di formaggi si sta certificando e anche il settore dei salumi che aveva subito un arresto, si sta riprendendo.
Il miele è un prodotto certificato QM da lungo tempo, che ogni giorno si incrementa di nuove aziende.

Il Marchio QM ha raggiunto ad oggi la quota di 77 prodotti certificati, 26 filiere certificate (17 che si stanno certificando), 1000 sono le aziende regionali che fanno parte del sistema, tracciate e di cui sappiamo “tutto”.
Le preziose informazioni acquisite consentono di ripercorrere a ritroso il percorso produttivo dalla tavola all’azienda attraverso il sito web di Qm, ma si stanno studiando e mettendo a punto altre tecnologie più a portata di consumatore.

lunedì 19 ottobre 2015

FRUTTA: TUTTI I COLORI DELLE MARCHE Le novità di un settore tra Biologico, Biodiversità e Lotta integrata

L’ortofrutta biologica rappresenta nella Regione Marche una realtà produttiva sempre più significativa, sia per qualità che per numerosità delle produzioni. Parliamo di circa 925 aziende che coltivano, insieme ad altri prodotti agricoli, anche 3900 ettari di frutta e ortaggi, che vengono sia consumati freschi che destinati al ciclo della surgelazione (le Marche sono leader nella produzioni di piselli e spinaci).
Si tratta di piccole superfici se paragonate con altre zone d’Italia, in grado però di dare grandi soddisfazioni agli agricoltori ed ancor di più ai consumatori perché se ne traggono prodotti biologici quindi sicuri e salubri, perché a residuo zero, senza diserbanti, senza concimi chimici, senza alcun tipo di antiparassitari di origine chimica.
Per promuovere queste produzioni, la Regione Marche si è impegnata nel sostenere progetti di sinergia sia con il contesto ricettivo-turistico, sia nel mondo delle mense scolastiche pubbliche, sia in quelle ospedaliere, perché nel settore dell’ortofrutta solo l’aumento della domanda può spingere l’aumento dell’offerta.
La Regione Marche ha riconosciuto l'Associazione di Organizzazione di Produttori AOP Marche Italia, neo costituita dalle 3 OP associate (Agromarche, Promarche e Covalm) che a febbraio 2015 ha partecipato per la prima volta alla fiera mondiale dell'ortofrutta Fruit Logistica a Berlino.
L’iniziativa di associare le 3 OP marchigiane in una AOP nasce per più scopi: concentrare l’offerta di ortaggi freschi e surgelati, migliorare la programmazione dei maggiori produttori coinvolti ed aprire ai prodotti marchigiani nuovi mercati e nuove opportunità. Questa ed altre iniziative di regione Marche sono state al centro della serie di incontri Giovedì del Gusto, organizzati nel contesto del Fuori Expo 2015.

giovedì 15 ottobre 2015

FRESCHISSIMO O FREDDISSIMO: DAL CAMPO ALLA TAVOLA. Ortaggi: Le Marche leader nella III e IV Gamma

Mai sentito parlare di filiera “chiusa”?
È ciò che è stato spiegato ai “Giovedì del Gusto” organizzati da Regione Marche per promuovere le eccellenze agroalimentari marchigiane nel contesto di Expo 2015.
Una filiera è definita "chiusa" quando tutte le fasi del processo produttivo vengono eseguite direttamente da una sola organizzazione: dall'acquisto dei semi fino alla consegna del prodotto finito.
Le insalate, e tutte le tipologie di ortaggi coltivati dall'azienda Ambruosi & Viscardi, presente ai “Giovedì del Gusto”, dedicato  ai prodotti di III e IV gamma, sono prodotte da una filiera chiusa:  con l'acquisto del seme, rigidamente NO OGM, si avvia l'attività di produzione delle piantine ottenute all'interno del proprio vivaio. Le piantine vengono poi coltivate direttamente sui propri terreni utilizzando metodi certificati di produzione a basso impatto ambientale. Una volta raggiunto il giusto grado di maturazione i prodotti ottenuti vengono raccolti ed inviati nei propri stabilimenti, il cui processo produttivo viene certificato.
Ma non basta: la sensibilità per l’ambiente continua anche sul versante energetico; l'azienda ha raggiunto l'auto sufficienza energetica attraverso l'installazione di un impianto fotovoltaico ed un impianto di biogas nel quale si recuperano gli scarti della lavorazione giornaliera della materia prima.
Dalla produzione del Biogas si ottengono prodotti digestati che vengono utilizzati come concimi organici, fondamentali per la fertilità dei terreni con i quali si può dare origine ad un nuovo ciclo produttivo.
Questa filiera lavora quindi a favore del rispetto dell'ambiente, sfruttato in maniera sostenibile in modo che possa dare al meglio i suoi frutti negli anni; dell'autosufficienza aziendale per trarre risorse da ogni fase produttiva senza gravare su altre energie; della competitività aziendale ottenuta attraverso la riduzione dei costi di produzione unita al mantenimento di elevati standard qualitativi.
Ecco come, nelle Marche competitività e qualità ....vanno a braccetto.